TERAMO – Momenti di forte tensione questa mattina durante l’allenamento del Teramo all’impianto sportivo dell’Acquaviva, alla presenza del patron Luciano Campitelli e del direttore generale Gianluca Scacchioli e alla squadra. Una quindicina di ultrà ha fatto irruzione sul campo di allenamento, e sono volate parole grosse all’indirizzo dei due dirigenti. Secondo alcune ricostruzioni, non sarebbero mancati anche alcuni colpi proibiti che hanno avuto come obiettivo, in particolare, il dg Scacchioli. Il blitz è durato poco, giusto il tempo di lanciare un messaggio forte e chiaro alla società, prima ancora che alla squadra per il momento molto critico che sta vivendo nel campionato di Lega Pro: la tifoseria non ha infatti accolto positivamente il rientro nei ranghi societari, almeno in maniera ufficiosa, del’ex direttore sportivo Msrcello Di Giuseppe, squalificato per 4 anni in relazione alla presunta combine del campionato 2014-2015 nella partita che il Teramo vince a Savona per 2-0 e che valse la promozione anticipata in Serie B, poi revocata dalla giustizia sportiva. Il sodalizio teramano, dopo una prima conferma del suo rientro, ha fatto un passo indietro smentendolo. Gli ultrà hanno poi tenuto ‘a rapporto’ anche la squadra, facendo intendere che non tollereranno più atteggiamenti remissivi in campo.
All’Acquaviva sono intervenuti subito i carabinieri e poi la Digos della questura, e sono stati identificati 5 o 6 tifosi della pattuglia che ha fatto il blitz. Adesso si stanno ascoltando le testimonianze dei presenti. Non ci sono iniziative legali da parte del tesserati o del presidente, ma si procederà d’ufficio per eventuali provvedimenti amministrativi.
il comunicato della società: «Di Giuseppe non ricopre incarichi federali». In tarda mattinata è arrivata la nota della società, che in maniera ovvia e un pò clamorosa, ‘prende le distanze dall’episodio’: «La Ss Teramo Calcio prende le distanze dallo spiacevole episodio avvenuto in mattinata presso il campo sportivo “Acquaviva” e sul quale stanno indagando gli organi di polizia competenti per accertarne le responsabilità, condannando fermamente ogni forma di atto violento o intimidatorio nei confronti dei propri tesserati.
La società, inoltre, auspicando come detti accadimenti non abbiano più a verificarsi, tiene a ribadire che il signore Di Giuseppe non può ricoprire alcun incarico federale all’interno della stessa avendo una squalifica in corso, come
peraltro già chiarito nei giorni scorsi a mezzo stampa».